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Empàthia – Città immaginaria

Un percorso di co-creazione con artisti e abitanti del Canavese: l’arte diventa strumento per riflettere di città e di comunità.

Il progetto Living Better ha permesso di impiegare anche l’arte come veicolo di comunicazione, coinvolgimento della cittadinanza e stimolo alla co-costruzione di un nuovo linguaggio, attorno al tema della città, intesa come comunità, che ognuno vorrebbe abitare.

Sotto la direzione artistica del collettivo di arti performative Biloura è stato realizzato un laboratorio di scrittura creativa aperto alla cittadinanza, che con la regia di Valentina Corrado ha portato alla realizzazione di un video, sintesi dell’intero percorso.

 

Di seguito si riporta il testo integrale, frutto del laboratorio di scrittura creativa, che ha ispirato l’ideazione del video.

EMPÀTHIA
CITTA‘ IMMAGINARIA

Mi chiamo Empàthia…

I miei abitanti mi chiamano con molti nomi: molte lingue parlano tra le mie piazze circolari  sfumate di arancioni e grigi, tra le case fiorite su cui verdeggio; su boschi, prati e orti risuonano le lingue della mia gente,qui dove ciascuno sa parlare, scrivere e pensare in tutte le lingue. La comprensione, in me, non conosce confini.

Sono una città costruita sui sogni di chi mi ha voluta immaginare.

Sono stata creata passo dopo passo, da tante forze diverse, attraverso l’energia del sole e – crediateci o no – quella dell’amore, le quali ancora oggi fanno funzionare tutto qui. Qui, dove le emozioni non incontrano barriere.

Mi bagnano acque di un azzurro trasparente, ho spiagge di sabbia bianca e fine, le mie terre sono allegre come me: salgono e scendono, si attorcigliano, svettano, sprofondano, collegate da mille ponti di mille forme e materiali; visti da lontano paiono talvolta lunghi fili d’erba ricurvi, talvolta la trama di un ricamo, talvolta lo spartito di una ninna nanna.

Lo spazio che sono non prevede frontiere.

Alle prime luci dell’alba scintilla, qui, una varietà immensa di colori, mette di buon umore lo spettacolo, profuma di primavera e di spezie.

Sono stata creata da chi era stanco, ma aveva speranza e voglia di costruire.

Qui non c’è sopraffazione dell’altro, non c’è arroganza, nessuno ha motivo di temere nessuno. Le risorse sono abbondanti, condivise, accessibili, ognuno contribuisce alla città con le capacità e le possibilità che ha, e questo no, non lo chiamiamo “lavoro “.

Le risorse sono abbondanti, condivise, accessibili.

Io non impongo confini. Io non faccio guerre. Io non affamo nessuno.

Anche il movimento mi mantiene in salute! Tutti qui si spostano senza limitazioni, tutto si trasforma continuamente: la mia fantasia non si ferma mai. Concede lo spazio per giocare, per conoscere, per avventurarsi, per smettere di avere paura.

C’è spazio per tutti da me, contengo un’anima unica e mille diverse allo stesso tempo: è la  presenza della molteplicità a mantenere la salute delle mie acque, terre, cieli… e gente. La varietà che ho in me non conosce divieti, nessuno la limita e tutti la nutrono.

Così, qui si può vivere bene. Meglio.